Francesco Totti ed Ilary Blasi: Pensavo fosse amore, invece era un calesse
Sicuramente molti di voi ricordano il film “Pensavo fosse amore, invece era un calesse”, in cui il grandioso ed inimitabile Massimo Troisi aveva affermato, riferendosi alla fine di un amore: “Quando si smette di amare, ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell’inizio, far sentire alla persona lasciata tutto il bene che c’è stato: ci vuole amore per chiudere una storia”.
In quel capolavoro del cinema che è stata la pellicola girata nel 1991, il concetto, spiegato dal compianto Massimo Troisi, è molto chiaro. Ci vuole amore e rispetto reciproco anche quando l’amore finisce, quando una coppia decide di prendere strade diverse, anche quando ci si lascia per sempre.
Di certo non è quello che hanno fatto Francesco Totti ed Ilary Blasi, che hanno messo fine al loro matrimonio nel modo più penoso possibile, rivendicando tradimenti e Rolex sottratti indebitamente. Non è quello che ci si aspettava, dopo venti anni trascorsi insieme e tre bellissimi figli.
Dopo il primo comunicato stampa della separazione, mandato in contemporanea ai giornali, radio, tv e web, è stato un incalzare di tiri mancini tra i due. Rancori, bassezze, accuse hanno oscurato per sempre una delle coppie modello del jet-set, invidiata da tutti per la loro unione e complicità.
Il Pupone ribadisce di non aver tradito per primo (ma quanto è importante, questo?) e accusa Ilary di avergli derubato di alcuni costosissimi oggetti che aveva in casa. Dopo aver utilizzato parole taglienti come lame per colpirsi a vicenda, hanno pure il coraggio di chiedere ai giornalisti di preservare la privacy per il bene dei figli.
Quanto conta, in un momento delicato come questo, stabilire chi ha torto e chi ha ragione? Nessuno dei due partner ha completamente torto o ragione, mai. Quando ci si lascia è doveroso un obiettivo esame di coscienza da parte di entrambi, perché sicuramente, nel silenzio e con il passare dei giorni, emergono colpe, responsabilità, lacune, mancanze.
Vomitarsi addosso parole al vetriolo non serve a nulla, se non a compromettere la serenità dei figli che-purtroppo- risentono dell’atmosfera pesante in famiglia, dato che quasi sempre la separazione è la conseguenza di lunghi mesi o anni trascorsi nell’indifferenza o, peggio, nel livore reciproco.
Ecco allora che la vicenda di Totti e Ilary ci fa tornare in mente l’affermazione di Massimo Troisi: effettivamente ci vuole tatto e delicatezza anche nel lasciarsi, nell’ammettere che l’amore è finito, ma che rispetto e dignità reciproci non si toccano.
Basterebbe fermarsi un attimo prima di lanciare offese ed invettive a chi, tempo prima, è stata una delle persone più importanti della nostra vita.
E’ una partita che Ilary e Francesco hanno perso: per noi che la osserviamo dal di fuori è invece una lezione di vita preziosa da imparare e tenere con noi.
Carmen Iodice
Cassazionista
Docente in diritto di famiglia
Perfezionata in Amministrazione e Finanza degli Enti Locali
Appassionata del web
Amministratrice e creatrice del magazine COME magazine.
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