La settimana della moda a Copenaghen si “tinge di verde” per amore dell’ambiente
Gli eventi della moda sono noti per non considerare mail’importanza del pianeta in condizioni di parità con le tendenze per colletti piecrust o gessato. Tuttavia la settimana della moda di Copenaghen ha rivisitato molto il suo ruolo. E infatti da quando è iniziata, è passata dall’essere un evento tradizionale ad una difesa per l’ambiente.
Un piano d’azione per l’ambiente
Come evento clou del momento, la settimana della moda di Copenaghen sta lanciando un piano d’azione per la sostenibilità che richiederà ai marchi di raggiungere una serie di obiettivi o affrontare l’esclusione dal programma ufficiale dello spettacolo. I marchi avranno tre anni per soddisfare i 17 standard di sostenibilità, che includono l’introduzione di scenografie a spreco zero per i loro spettacoli, impegnandosi a non distruggere abiti invenduti e utilizzando almeno il 50% di tessuti organici o riciclati nelle loro collezioni.
Il piano è anche quello di ridurre l’impatto sul clima della settimana della moda stessa. Le bottiglie di plastica monouso sono già vietate. Lo scopo è quello di ridurre le emissioni del 50% e diventare a zero rifiuti entro il 2022. Gli appendiabiti in plastica saranno vietati entro il 2021 e le “soluzioni digitali” sono considerate come un modo per raggiungere un pubblico globale senza richiedere a tutti i partecipanti di salire a bordo degli aerei per partecipare .
Maggiore controllo per gli eventi di moda
La mossa segue un anno in cui sostenibilità è diventata una parola d’ordine nella moda. Pur non essendo la parte più dispendiosa del settore, le settimane della moda sono state sottoposte a un maggiore controllo per i loro rifiuti ed eccessi. Non a caso sonodiventati questi eventi i punti focali in cui esperire protesta e attivismo. Non a caso, la Swedish Fashion Council ha annullato del tutto la settimana della moda di Stoccolma a luglio, nella speranza di trovare un’alternativa più sostenibile. Alla settimana della moda di New York, si è tenuta la prima sfilata di moda a emissioni zero del settore. Dal loro canto invece, gli organizzatori della settimana della moda di Copenaghen sperano che i requisiti messi in atto ispirino l’industria a diventare più responsabile, al di là della loro partecipazione alla settimana della moda stessa.
Tutti coloro che lavorano nel settore, inclusi gli attivisti allesettimane della moda, devono essere responsabili delle proprie azioni ed essere disposti a cambiare il modo di fare business. Oggi stiamo già assistendo a dei brutti impatti catastrofici. In parole povere, non può esserci status quo.
Carmen Iodice
Cassazionista
Docente in diritto di famiglia
Perfezionata in Amministrazione e Finanza degli Enti Locali
Appassionata del web
Amministratrice e creatrice del magazine COME magazine.
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