
Sharenting: come regolarsi con le foto dei minori online
Fino a qualche anno fa, in tempi meno tecnologici di questi, si aveva l’abitudine di portare con sé le fotografie di figli e nipoti, magari riposte nel portafoglio, pronti a mostrarle ad amici e conoscenti appena li si incontravano. I progressi della tecnologia hanno mandato in soffitta, tra le altre, anche questa consuetudine. Oggi quasi nessuno tiene le foto dei cari in tasca, quanto piuttosto conservate all’interno dei propri profili social, mettendole a disposizione di tutti i contatti, che possono guardarle in qualsiasi momento.

Lo sharenting consiste proprio in questo: nella condivisione di immagini dei figli. Sull’esempio di molte coppie famose, mamme a papà sembrano non riuscire a fare meno di pubblicare tantissimi scatti riguardanti i propri pargoli.
Secondo una recente indagine, i genitori con figli minori di 3 anni che ne postano le foto sui social rappresentano circa l’86%.
Il significato del termine
La parola “sharenting” deriva dall’unione di “share” e “parenting”. Il primo significa “condividere”, il secondo può essere invece tradotto con “fare il genitore”. Con il termine “sharenting” si intende appunto il fenomeno di mettere online le foto dei propri figli condividendole sui social network.
Instagram, Twitter, Facebook, WhatsApp e chi più ne ha più ne metta. Per mamme e papà che desiderano mostrare a tutti le varie fasi della vita dei loro amati figli non c’è che l’imbarazzo della scelta. Infatti, basta visitare i profili dei genitori per ripercorrere le tappe più significative, dalla nascita fino al primo giorno di scuola e anche oltre. La ragione principale che spinge madre e padri di oggi a farlo è la medesima che spingeva i genitori di una volta a mostrare ad amici e conoscenti le foto stampate dei figli: ricevere approvazione da parte degli altri.
Se un tempo i complimenti venivano fatti a voce, spesso davanti ad un caffè, oggi si ottengono con like, cuoricini e commenti vari sui social.
Quali sono i rischi dello sharenting
Anche se oggi molti genitori condividono le foto dei figli subito dopo averle scattate, prima di rendere accessibili queste immagini ad altri sarebbe opportuno prendersi un po’ di tempo e pensarci bene. Se non si sta abbastanza attenti, per esempio concedendo l’accesso a tali contenuti soltanto a persone ci cui ci si fida ciecamente, si può mettere anche a rischio la sicurezza dei piccoli. Inoltre, la condivisione di immagini espone i bambini a possibili furti di identità.
I pericoli dello sharenting non riguardano soltanto il presente dei figli, ma anche il loro futuro. L’archiviazione sui social di immagini che li ritraggono in tenera età potrebbe, infatti, essere utile ai cyberbulli per prenderli di mira, esponendoli alla gogna mediatica. Infine va sempre tenuto conto che i bambini, soprattutto una volta cresciuti, potrebbero non approvare la condivisione di immagini che li ritraggono.

Carmen Iodice
Cassazionista
Docente in diritto di famiglia
Perfezionata in Amministrazione e Finanza degli Enti Locali
Appassionata del web
Amministratrice e creatrice del magazine COME magazine.
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Davvero un bell’articolo,complimenti.
Grazie ☺️
Ottimo articolo, informazioni utili e dettagliate