Abbronzatura: le cose che non tutti sanno

Abbronzatura: le cose che non tutti sanno

Quando arriva l’estate non vediamo l’ora di esporci al sole per abbronzarci e mostrare una pelle dorata. In genere si conoscono i rischi legati all’esposizione ai raggi solari, ma ci sono sicuramente alcune cose meno note in merito all’abbronzatura. Noi ve ne sveliamo alcune.

La tintarella? E’ una questione di Geni

C’è chi sta due ore al sole e torna a casa color cioccolato, e chi mangia carote tutto l’anno ma non va mai oltre un tenue color dorato. Il motivo sta nei geni: si è scoperto infatti che ognuno di noi ha un “tetto” di abbronzatura, ossia un limite di concentrazione di melanina oltre il quale non si va. Sapere che tipo di pelle hai è importante, poiché aiuta a non abbassare la guardia quando si sceglie la protezione solare. Così, ad esempio, se sei castano/a con occhi scuri ma nell’albero genealogico gli avi sono biondi nordici, sarà difficile sperare di sfoggiare un colorito alla Gisele Bundche.

Creme solari: quando scadono?

Uno dei dubbi legati all’abbronzatura riguarda la data di scadenza delle creme solari. Da 2 a 3 anni: è questo il periodo di conservazione della maggior parte di esse. La regola però è valida finchè restano sigillate e al fresco. Una volta aperte, invece, devono essere utilizzate nel giro di pochi mesi e poi gettate. E’ meglio non riutilizzarle l’anno successivo perché il filtro diventa inefficace.

Che cos’è l’Spf e cosa indica

Su qualsiasi crema solare viene riportato l’Spf, che indica la protezione dai raggi Uvb. Per calcolare invece quella degli Uva bisogna considerare che equivale a circa la metà. Per maggiore sicurezza, conviene sempre scegliere un solare dotato di Spf alto, che sia in grado di schermare dai due tipi di raggi. A differenza degli Uv, per i raggi infrarossi (o IR) non esiste una protezione specifica. L’unica soluzione è scegliere creme solari che siano ricche di sostanze antiossidanti che ne contrastino i danni.

Abbronzatura: le cose che non tutti sanno
Abbronzatura: le cose che non tutti sanno

Quali alimenti che aiutano l’abbronzatura

Anche a tavola si può favorire l’abbronzatura, scegliendo alcuni alimenti anziché altri. L’olio extravergine i oliva, ad esempio, è un valido alleato per la tintarella. Non solo perché contiene tanta vitamina E, che mantiene la pelle giovane, ma anche perché aumenta l’assorbimento del betacarotene che, stimolando la produzione di melatonina, aiuta ad avere un’abbronzatura più intensa e duratura. Durante i mesi estivi è preferibile mangiare spesso pasta al pomodoro. La salsa è ricca di licopene, un antiossidante presente nei pomodori che diventa ancora più efficace quando è cotto. Anche il tè verde è utilissimo per chi ci tiene ad essere abbronzato/a, poiché contiene ottime quantità di gallocatechine, sostanze che contrastano i danni derivanti dai raggi Uv. Ne bastano due tazze al giorno per garantirsi la giusta protezione quotidiana.

Abbronzatura sicura? Un aiuto dalla tecnologia

Vuoi capire se stai esagerando con il sole? La Fondazione Melanoma Onlus ha realizzato una specifica applicazione per smartphone, “Salvati la pelle”, che permette di valutare la durata ideale dell’esposizione al sole. Può essere scaricata gratuitamente dall’app store.

Gli occhiali da sole sono indispensabili?

La risposta è sempre e comunque sì. Mentre si sta sdraiati al sole la protezione degli occhi è fondamentale. Non bisogna basare la scelta solo sul criterio estetico: come per le creme, anche per le lenti esiste una scala di filtri che va da 0 a 4, in cui lo zero indica una protezione molto bassa e il quattro la più alta.

Carmen Iodice

Carmen Iodice

Avvocato Civilista Tributarista
Cassazionista
Docente in diritto di famiglia
Perfezionata in Amministrazione e Finanza degli Enti Locali
Appassionata del web
Amministratrice e creatrice del magazine COME magazine.
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